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Botswana2021-03-13T20:28:12+01:00

BOTSWANA

1) Perchè andare in Botswana

Il Botswana è una delle migliori destinazioni per i safari in Africa e offre un’esperienza totalmente unica per i viaggiatori.

Lasciatevi incantare dalla bellezza moz­zafiato del più grande delta interno del mondo ancora incontaminato :l’Oka­vango;

oppure dall’immensa vastità della riserva faunistica e seconda in grandezza : la Cen­tral Kalahari Game Reserve;

o lasciatevi emozionare dalla solitudine e dalla bellezza surreale, come proveniente da un altro mondo, di Makgadikgadi :  le depressioni saline estese su una superficie grande come il Portogallo;

o anche dalla ricchezza incredibile di specie del parco nazionale del Chobe.

Infatti il Botswana ha una vasta qualità di fauna selvaggia, la nazione ha la più alta concentrazione di elefanti nella regione, ma qui potrai ippopotami, giraffe, uccelli, coccodrilli e persino serpenti e ragni dai colori meravigliosi.

Con una combinazione di pianure alluvionali, boscaglia semi-desertica, saline e vaste praterie della savana, hai la certezza di incontrare una vasta gamma di animali selvatici in Botswana tra cui una serie di specie di uccelli e mammiferi minacciati dall’estinzione, fra cui si annove­rano il dingo africano, il gattopardo, la iena di Pel.

Il Botswana si vanta di essere il leader africano nel turismo ecologico, garantendo la massima protezione del suo paesaggio in gran parte incontaminato, il che significa che viaggiare in questa destinazione aiuta a lasciare un’eredità ai prossimi viaggiatori.

Nel nostro mondo sovrappopolato e al­tamente tecnicizzato il Botswana rappre­senta una rarità. Con la sua natura selvaggia e indomabile, questo paese si annovera tra gli ultimi grandi tesori della natura.

Le prime impressioni saranno quelle che porterete per sempre con voi: le immense estensioni di natura intatta fino all’orizzonte, la sensa­zione di uno spazio senza limiti, le straordi­narie possibilità di osservare animali selvag­gi e uccelli, il cielo notturno tempestato da una miriade di stelle e corpi celesti di una luminosità incredibile, e i tramonti mozza­fiato di una bellezza fantastica.

Da non trascurare la calorosa ospitalità degli abitanti del paese, visiterete i loro villaggi e conoscerete il loro ricco patrimonio cultu­rale in prima persona.

Il Botswana offre ai visitatori soprattutto la possibilità di ritrovare se stessi. Aiuta a rimarginare una dolorosa ferita della nostra moderna società consumistica, a vincere un sentimento di vuoto, spesso difficilmente descrivibile, perché dentro di noi rinasce l’amore per la natura, il profondo deside­rio di esplorare una varietà stupefacente di piante e animali.

2) Informazioni utili sul Botswana

Lingua:  l’inglese è la lingua ufficiale del Botswana. Lo Setswana è la lingua nazionale. È bello conoscere anche un po’ della lingua più parlata nel paese : ” Dumela” e “Ke a Leboga”(“Ciao” e “Grazie” ) ma ci sono oltre 20 dialetti parlati da diverse tribù bantu, tra cui il kalanga e il sekgalagadi.

Valuta: la valuta del Botswana è la Pula. 1 €  equivale a circa 14 Pula (verifica qui il valore corrente) . Molti hotel, lodge e tour operator di fascia media e alta accetteranno anche il dollaro USA e l’euro.

Carte di credito e bancomat: tutte le principali carte di credito, come Visa e Mastercard, sono accettate nel paese. L’unico posto in cui potresti imbatterti che non accetta la tua carta di credito straniera sono le stazioni di servizio. Per evitare problemi, tieni un po ‘di contanti a portata di mano per le emergenze. Se hai bisogno di fare soldi, troverai bancomat nelle principali città e negli aeroporti.

Spine: le spine in Botswana sono di tipo M, D e G e la tensione standard è 250 V. Consiglio di acquistare un adattatore universale  (assicurati che abbia una protezione contro le sovratensioni) e di utilizzare un  convertitore per asciugacapelli e utensili caldi.

Sicurezza: il Botswana è considerato uno dei paesi più sicuri in Africa. La microcriminalità però esiste, quindi sii cauto con i tuoi effetti personali ed evita di camminare da solo la sera.

Visto : I cittadini italiani che si recano in Botswana per turismo, possono richiedere un visto direttamente all’arrivo. Il visto può essere rilasciato fino ad un massimo di 90 giorni. É sufficiente avere un passaporto valido almeno 6 mesi.

Cordialità per i viaggi da soli : classificato come il paese più sicuro in Africa, il Botswana è bello viaggiare da solo. La mancanza di barriere linguistiche significa che è facile comunicare e avviare una conversazione anche con la gente del posto. La maggior parte dei lodge sono piccoli e intimi, quindi è probabile che ti ritroverai in giro con tutti gli altri nell’area comune o a un tavolo da pranzo a condividere un pasto abbondante insieme.

Migliori carte SIM : Mascom – le carte possono essere acquistate in aeroporto e nei negozi autorizzati

Religione: circa il  70% dei cittadini del Paese si identifica nella fede cristiana quasi tutti di corrente protestante (anglicani, i metodisti e la Chiesa Congregazionale Unito dell’Africa meridionale, ecc.), mentre la restante minoranza è rappresentata da cattolici. Circa un 20% della popolazione non professa alcuna religione e una minoranza è votata a culti indigeni.

3) Quando andare in Botswana

Qual è il miglior periodo per partire in Botswana? La risposta alla fatidica domanda arriverà a seconda di quello che sarà lo scopo del tuo viaggio. In generale: in riferimento al momento climatico più favorevole per i viaggi, il periodo migliore per un viaggio in Botswana va da maggio a settembre.

4) Clima e fuso orario del Botswana

Il clima del Botswana è sub-tropicale, arido o semiarido a seconda delle zone, esiste una breve stagione delle piogge, che sono più intense nel nord-est del paese, sono possibili forti escursioni termiche tra il giorno e la notte.

Il Botswana trovandosi nell’emisfero australe ha il clima invertito rispetto all’italia. L’inverno va da aprile a novembre, con in particolare da maggio ad agosto, che sono secchi e soleggiati,  (la cosidetta dry season che è tra l’altro il periodo migliore per un safari in Botswana facendo concentrare, a causa della siccità, più facilmente gli animali vicino alle pozze d’acqua) invece è mite di giorno ma con notti fredde, soprattutto al centro-sud.

L’estate (green season) da Dicembre a Marzo invece è moderatamente piovosa, ovviamente meno favorevole per fare avvistamento di animali in quanto la quantità di acqua presente disperde gli animali che sono anche meno visibili a causa della vegetazione più rigogliosa.

In primavera, a settembre e ottobre il caldo è spesso torrido, soprattutto al nord, in ogni caso giornate caldissime sono possibili in tutto il Paese da settembre ad aprile.

Fuso orario

Il fuso orario del Botswana non presenta grandi differenze rispetto all’ora del nostro Paese.                                                                                                                      Infatti la differenza di orario è solo di un’ora in avanti per il Botswana rispetto all’ora dell’Italia. Per questo motivo chi vuole effettuare un viaggio verso questi luoghi non avrà a che fare con i fastidiosi sintomi determinati dal jet lag.

5) Come arrivare in Botswana

Non ci sono voli diretti dall’Italia per il Botswana.

L’aeroporto principale del Botswana è l’aeroporto internazionale Sir Seretse Khama. Gli unici voli di linea sono disponibili dai paesi circostanti e i viaggiatori di altri continenti generalmente devono fare uno scalo a Johannesburg o Città del Capo prima di volare in Botswana.

Per arrivare in Botswana e in particolare nella città di Gaborone è possibile fare riferimento a dei voli con scalo effettuati dalle compagnie aeree inglesi o africane. Potresti arrivare in Botswana con un volo dallo Zimbabwe, dalla Namibia o dal Sudafrica e poi proseguire il viaggio via terra. Esistono delle linee di autobus che effettuano corse tra Ghanzi e Gobabis, in Namibia. Inoltre sono presenti dei minibus che permettono di raggiungere Gaborone da Johannesburg.

Per spostarsi all’interno del Paese si potrebbero utilizzare i voli di linea interni, ma spesso non risultano delle soluzioni economiche. È presente una linea ferroviaria, ma esclusivamente nella parte orientale dello Stato, che non presenta luoghi di interesse per i turisti.                                                                          Esistono i trasporti pubblici affidati agli autobus, ma in generale devi ricordare che i mezzi pubblici spesso non risultano comodi. Per questi motivi chi vuole visitare il Botswana deve prendere in considerazione l’ipotesi del noleggio di un’automobile. I confini sono aperti tutti i giorni e puoi entrare in Botswana dallo Zambia tramite traghetto e dagli altri tre paesi tramite autobus o auto a noleggio.

Arrivi in Aereo :

Air Botswana, l’unica compagnia aerea nazio­nale del Botswana, offre voli internazionali tra Gaborone e Johannesburg, Gaborone e Ha­rare, Maun e Johannesburg, Kasane e Johan­nesburg, come pure tra Francistown e Johan­nesburg. Vi sono voli interni tra Gaborone e Francistown, Maun e Kasane, e da poco tem­po la compagnia aerea ha anche ripreso il traf­fico aereo tra Maun e Kasane (tre volte la set­ timana).

• Air Botswana effettua tre volte al giorno il volo Gaborone­ Johannesburg.                                                                                                                                                              • South African Airways offre sul tragitto Jo­hannesburg­ Gaborone due voli giornalieri nei giorni feriali.                                                                                                          • SouthAfricanExpress effettua cinque voli nei giorni feriali tra Johannesburg e Gaborone. • Air Botswana effettua giornalmente voli diret­ti da Johannesburg a Maun.
• Air Namibia collega giornalmente, martedì e giovedì esclusi, Windhoek a Maun
• Kenya Airways vola da Nairobi a Gaborone.

Sono inoltre disponibili voli charter.

Le compagnie aeree internazionali dall’Euro­pa, dagli USA, dall’Asia e dall’Australia volano prevalentemente verso Johannesburg nel Su­dafrica, da dove è possibile imbarcarsi con destinazione aeroporto internazionale Sir Seretse Khama a Gaborone, o Maun, Francis­town o Kasane.

Viaggiare in automobile:

Strade catramate collegano il Botswana con il Sudafrica, lo Zimbabwe, lo Zambia e la Na­mibia. Sulle strade vige la guida a sinistra. Per poter guidare veicoli nel Botswana sono ne­cessari una patente di guida internazionale va­lida e i documenti del veicolo, che il conducen­te deve sempre portare con sé.

La maggioranza delle strade principali sono catramate e, generalmente, in buono stato. Le strade che conducono alle note mete turisti­ che vengono regolarmente spianate. Per visi­tare in auto i parchi nazionali, le riserve e an­che le regioni appartate, sono necessari fuo­ristrada a trazione integrale.

Le automobili e i fuoristrada a trazione in­tegrale possono essere noleggiati nella mag­gior parte dei centri turistici, negli aeroporti e negli hotel.

Viaggiare in Autobus:

Esiste un regolare traffico bus internazionale tra Botswana e Sudafrica, Zimbabwe, Nami­bia e Zambia, ma anche all’interno del paese circolano autobus tra le città grandi e piccole e anche i villaggi.

Viaggiare in Treno

Nel Botswana non esiste un servizio di tra­sporto pubblico su rotaia. Treni merci circo­lano giornalmente.

Spostarsi in Taxi

I taxi, normalmente, sono un mezzo di tra­sporto confortevole ed economico nei cen­tri cittadini. Sono ubicati in località centrali, fa­cilmente reperibili o possono essere chiama­ti telefonicamente. I taxi circolano anche tra l’aeroporto internazionale Sir Seretse Kha­ma e Gaborone.

6) Dove Dormire in Botswana

Clicca qui per vedere una selezione di strutture alberghiere o game reserve,  suddivise per area geografica.

7) Cosa vedere in Botswana

È inutile ricordare che il Botswana è la destinazione ideale per chi vuole conoscere l’Africa vera.

  • Delta dell’Okavango, un ecosistema unico al mondo. Uno degli ultimi Eden del nostro pianeta.
La vita del delta inizia in Angola dove il fiume Cubango scende tra le montagne, entra in Namibia prendendo il nome di Kavango e qui il suo destino inizia a cambiare e la corsa verso l’Oceano Atlantico si interrompe. Ai confini tra Namibia e Botswana incontra una falda geologica larga ben 15 Km che lo costringe a serpeggiare formando l’area del Panhandle (letteralmente manico di padella), dove si allarga e le sponde si ricoprono di canneti e papiri; qui è possibile alloggiare in lodge che offrono escursioni in barca a motore e uscite di pesca. L’Okavango prosegue il suo corso fino a incontrare il deserto e qui inizia ad aprirsi a ventaglio e a essere assorbito dalle sabbie del Kalahari, creando un immenso delta formato da 15.846 Km quadrati di lagune, canali e isole. Il delta attira elefanti, zebre, giraffe, ippopotami, coccodrilli, predatori, centinaia di specie di uccelli e moltissimi altri animali. Il periodo migliore per visitarlo è da maggio/giugno a settembre, quando il clima è secco, con giornate calde e notti fresche (molto fredde nei mesi di giugno e luglio) e quando l’acqua del delta raggiunge i suoi massimi livelli; ottobre è il periodo più caldo ma gli avvistamenti sono eccellenti in quanto gli animali sono alla disperata ricerca di acqua ed è facile incontrarli alle pozze d’acqua e lungo i canali. Il resto dell’anno alcune zone sono prive d’acqua, sono paludi stagionali, che si asciugano parzialmente con l’inizio dell’estate australe. Il delta è suddiviso in orientale e interno; la parte orientale è la più facilmente accessibile in auto fuoristrada da Maun, per chi ha poco tempo e limitate disponibilità economiche è possibile partecipare a dei safari da uno a tre giorni, partendo da Maun, con pernottamenti in campi tendati mobili. Il delta interno, ossia la regione a ovest, a nord e a sud del Parco Moremi, è senz’altro la più selvaggia, raggiungibile perlopiù con piccoli aeromobili. Dal 2014 il Delta è entrato a far parte dei siti dell’Unesco World Heritage, patrimonio dell’umanità.
  • Chobe National Park. Famoso per i tramonti infuocati sull’omonimo fiume, e l’enorme popolazione di elefanti.

Il parco dominato dal corso del fiume Chobe che scende dall’Angola dove si chiama Cuando, entra in Namibia e prende il nome di Kwando River, una volta raggiunto il Botswana prende il nome di Linyanti fino al ponte Ngoma, dove diventa il fiume Chobe. Tranne la pista che collega Ngoma Bridge a Kasane, tutte le altre strade non sono asfaltate ed è consigliabile percorrere i tracciati in auto fuoristrada. Kasane è una piccola cittadina, punto di partenza per visitare il parco e centro amministrativo del ‘Chobe District’, sorge nel punto di incontro di Botswana, Namibia, Zambia e Zimbabwe e alla confluenza dei fiumi Chobe e Zambesi.

Il parco si suddivide in varie zone:
– Serondela, che si estende lungo le sponde settentrionali del fiume, caratterizzata da fitte foreste e dove vi è la più elevata concentrazione di animali, l’area più facilmente accessibile. Nella parte più ad est il fiume compie delle anse creando delle lagune dove è facile avvistare centinaia di elefanti. Trovarsi in quest’area durante un bagno collettivo di questi numerosi branchi è senz’altro una meravigliosa ed emozionante esperienza.

– Savuti, comprende le paludi di Savuti (Savuti marshes) e la depressione di Mabane (ciò che resta di un antichissimo lago), è una zona popolata da moltissime specie di animali e in particolar modo da predatori quali leoni, iene, ghepardi e da centinaia di elefanti. Questa è una delle aree più famose del Botswana, sono stati girati magnifici documentari che testimoniano la lotta, al culmine della stagione secca, tra elefanti e leoni, la concentrazione di elefanti, infatti, è così massiccia che i grandi branchi di leoni presenti in zona hanno imparato ad abbattere anche i pachidermi.

– Savute Channel, che alimenta le Savute Marches, rimasto per 20 anni secco, ha ripreso a scorrere nel 2009, ridando vita a questa zona e alle Savute Marches. Si tratta di un fiume evanescente che per anni scorre e poi improvvisamente sparisce, lasciando il suo letto arrido e secco, creando un ambiente mutevole. Quando David Livingstone visitò questa zona nel 1851 scoprì un canale colmo d’acqua; trent’anni dopo sparì nuovamente Dopodichè è riapparso nel 2009 ed ha continuato a scorrere fino al 2015… oggi il canale è asciutto ma l’acqua potrebbe riaffiorare improvvisamente…questo luogo è una continua sorpresa!

Linyanti Marshes, le paludi del Linyanti, dove il corso del fiume si allarga in una pianura alluvionale, creano un paesaggio molto suggestivo che assomiglia a quello del delta, in realtà quest’area fa parte geograficamente del Chobe ma non è considerata dal governo parte integrante del Parco Nazionale, questo fa si che non trattandosi di area protetta; è pertanto possibile partecipare a passeggiate naturalistiche e a safari notturni, non permessi nelle aree vincolate dai regolamenti degli enti statali.

– Nogatsaa/ Tchinga, area di acque stagionali, non vi è l’immensa quantità di animali del Savuti o Serondela, dove comunque la morfologia del territorio consente la presenza di branchi di bufali ed elefanti.

  • Tsodilo Hills
Sono situate al confine nord occidentale e raggiungibili solo in auto fuoristrada attraverso un tragitto impegnativo oppure con dei voli privati. Si tratta di un gruppo di enormi massi solitari di quarzite che si ergono su una distesa sabbiosa, territorio sacro dei popoli San, secondo la loro tradizione questo fu il luogo della creazione; qui è possibile trovare più di 4000 pitture rupestri distribuite in 400 siti in un territorio di soli 9 Km quadrati, le più antiche si pensa risalgano al Paleolitico e all’Età del Ferro. Esplorare le tre colline principali, denominate, Uomo, Donna e Bambino è un viaggio nella preistoria e in ogni angolo si respira un’aria mistica, senza tempo. Secondo gli archeologi Tsodilo è abitato da oltre 100.000 anni, uno dei luoghi storici più antichi al mondo; alcuni vasi e utensili che sono stati trovati sono datati 90.000 anni fa! Vi sono vari itinerari da percorrere a piedi, per alcuni dei quali è però necessaria una guida locale. Nell’area vi sono alcuni campeggi ma è consentito anche il campeggio libero. Dal 2002 il sito fa parte dell’Unesco World Heritage.
  • Moremi Wildlife Reserve
La Moremi Wildlife Reserve è l’unica area del delta ufficialmente destinata alla tutela del territorio, caratterizzata da habitat naturali molto diversi e contrastanti e dalla presenza di molte isole, la più grande è Chief’s Island, accessibile solo in volo o in mokoro; vi è poi la Moremi Tongue, l’area più frequentata, nel margine orientale, raggiungibile facilmente in fuoristrada. Il confine settentrionale della riserva è stagnato dal fiume perenne Khwai; ad ovest vi è l’ampia e suggestiva laguna di Xakanaxa Lediba. Gli ambienti naturali che caratterizzano questa riserva spaziano da terreni aridi a boschi di mopane e acacie, da foreste fluviali a praterie e pianure alluvionali; vi sono lagune, isole, corsi d’acqua permanenti e corsi d’acqua stagionali. Per accedere alla riserva è obbligatorio alloggiare in uno dei lodge all’interno o in uno dei campeggi ufficiali (non è permesso il campeggio libero); se non si ha la prenotazione del campeggio o del lodge non è consentito l’ingresso. Il periodo migliore per visitare questo parco è tra maggio e ottobre, quando gli animali si radunano attorno alle fonti permanenti d’acqua, data la siccità; anche settembre e ottobre sono periodi buoni per avvistare gli animali ma il clima di giorno è torrido, soprattutto ad ottobre. A gennaio e febbraio a causa delle piogge può essere difficoltoso spostarsi all’interno del parco anche in auto fuoristrada. Trattandosi di una riserva statale non è consentito organizzare safari notturni, fattibili invece nelle altre aree del delta.
  • Makgadikgadi Pans
Si tratta del più grande complesso di saline al mondo, caratterizzato da infinite distese di sale, dove l’orizzonte si perde, lo spazio e il tempo si dissolvono e pare di trovarsi all’interno di un mondo surreale, dove perdersi è più facile di quanto si possa immaginare e dove è necessario muoversi con tutte le attrezzature necessarie. Il caldo intenso e infinite distese argentee creano dei miraggi, improvvisamente all’orizzonte compaiono laghi immaginari, piccole rocce sembrano diventare delle montagne, il senso dello spazio sembra non esistere più. Poi improvvisamente tra novembre e dicembre inizia a piovere, le distese vengono coperte dal verde dell’erba e arrivano branchi di zebre, antilopi, gnu, stormi di fenicotteri, pellicani, oche e anatre. I Makgadikgadi Pans ricoprono un’area di 12.000 Kmq formata dalle saline di Sowa, Nxai e Ntwetwe, che si dice fosse anticamente un lago immenso di 60.000 Km quadrati; la parte del Sowa Pan è raggiungibile con qualsiasi auto nel periodo secco, mentre tutto il resto della regione va visitato con un veicolo a quattro ruote motrici e GPS. Inizialmente vi era un’unica riserva che inglobava Makgadikgadi e Nxai Pan, dopo la costruzione della strada Maun-Nata l’area venne divisa in due parchi distinti.
Kubu Island si trova nella depressione di Sowa, si tratta di un’isola di granito fatta a mezzaluna che si eleva dalla pianura salina circostante, i suoi pendii sono coperti di resti fossili e detriti che indicano i vari livelli dell’acqua del lago preistorico; nell’isola svettano dei giganteschi baobab dalle forme bizzarre, un luogo meraviglioso, un paesaggio surreale che lascia stupiti.
Sempre nell’area dei pan, al margine nord orientale di Sawa Pan sorge Nata Sanctuary, un territorio di circa 230 kmq costituito di pianure coperte d’erba e di saline che, durante la stagione delle piogge, quando il fiume Nata riprende a scorrere, l’acqua forma nelle saline dei laghi salmastri che si popolano di centinata di specie di uccelli: fenicotteri, anatre, pellicani, cormorani, aironi.
  • Makgadikgadi National Park
Ricopre circa 4.900 Kmq; a nord vi è una vasta savana aperta popolata da mandrie di erbivori che da maggio a ottobre, durante il periodo secco, scendono verso sud, mentre da novembre ad aprile, durante le piogge, risalgono verso le pianure in direzione di Nxai Pan. La zona meridionale del parco invece e costituita principalmente di saline. Il confine occidentale del parco è segnato dal corso del fiume Boteti, dove la vegetazione è più ricca, lungo il corso del fiume vi sono alti alberi ombrosi e nel periodo dell’inverno australe, quando il fiume si riempie di acqua è possibile vedere centinata di zebre alla ricerca di acqua e pascoli. All’interno del parco è possibile alloggiare in campeggi o in lodge, i più costosi, includono tra le varie attività delle emozionanti escursioni alle saline a bordo di quad bike (moto a quattro ruote).
  • Nxai Pan National Park
Parco di oltre 2.500 Km quadrati caratterizzato da un paesaggio molto suggestivo con immense distese punteggiate da acacie a forma di ombrello, tra febbraio ed aprile, durante le piogge, si popola di branchi di gnu, zebre, di antilopi e giraffe. All’interno del pan è possibile visitare i celebri Baines baobabs, una formazione di 7 baobab millenari di notevoli dimensioni, resi celebri dai dipinti del pittore e cartografo francese Thomas Baines, il quale li dipinse, durante un viaggio con l’esploratore e commerciante John Chapman, nel 1861. La cosa sorprendente è che il paesaggio che dipinse Baines è tuttora identico a ciò che si presenta ai nostri occhi. Questo luogo senz’altro lo colpì per la sua particolare e mistica bellezza, da questa immensa pianura salina, bianca, emerge quest’isola di baobab, un’oasi d’ombra in un deserto di sale!
  • Central Kalahari Game Reserve
Si estende in un’area di 52.800 Km quadrati, l’area protetta più estesa del continente africano. Venne istituita nel 1961, principalmente per concedere ai clan boscimani, antichi abitanti del Kalahari, un territorio entro il quale continuare le loro tradizioni di caccia e raccolta. Nel tempo divenne riserva faunistica e i boscimani furono relegati in altre zone ai margini della riserva. Geograficamente la Central Kalahari Game Reserve si divide in due aree: la parte meridionale e centrale arida, con vegetazione bassa e sabbia profonda, e la parte settentrionale, lungo la Deception Valley, dove il terreno si compatta e la vegetazione si infittisce dando origine ad una savana arida più ricca di fauna. Questa è anche l’area più visitata della riserva in quanto la più facilmente raggiungibile; qui sorgono alcuni lodge molto belli che offrono varie attività: safari in 4×4, passeggiate guidate accompagnati da una guida san, uscite in quad bike. All’interno del parco, invece, vi è al momento solo un lodge e alcune aree dedicate al camping. Il paesaggio è molto suggestivo e mutevole, le infinite distese semi-desertiche si trasformano, durante il periodo delle piogge, in distese erbose di un verde brillante popolate da migliaia di orici e springbok. Nel parco vivono moltissimi predatori, incontrare ghepardi, leoni, leopardi, iene non è una rarità!
  • Kgalagadi Transfrontier Park
Creato nel 2000 per unire il Mabuasehube-Gemsbok Park in Botswana e il Kalahari Gemsbok National Park in Sudafrica, è un’area di 38.000 Km quadrati dove gli animali possono muoversi in tutta libertà; i due paesi collaborano alla salvaguardia di questo immenso territorio e suddividono gli introiti derivanti dalla vendita dei biglietti di ingresso al parco, ognuno gestisce però autonomamente le strutture turistiche, che sono ancora molto limitate, questo consente ai visitatori di avere a disposizione aree infinte e di incontrare sempre pochissime altre persone, soprattutto nella parte del parco in Botswana che occupa tre quarti del territorio. Questa è anche la parte più difficile da percorrere, accessibile solo con un buon 4×4. Per poter accedere al parco è obbligatorio prenotare il lodge o lo spazio nei campeggi con largo anticipo.
Il paesaggio si contraddistingue per la presenza di basse dune rosse, ocra, rosa; durante il periodo più umido (da novembre ad aprile) si ricoprono di cespugli verdi. Il territorio ha una rada vegetazione fatta soprattutto di piccoli arbusti e punteggiato in alcune aree di ‘camel thorn’ (specie di acacia – acacia erioloba). Pur essendo un ambiente molto arido accoglie molte specie che si sono adattate a vivere in condizioni estreme e che spesso si possono incontrare nei pressi di pozze d’acqua artificiali o lungo i letti dei fiumi che talvolta offrono qualche riserva d’acqua. E’ possibile incontrare orici, eland, springbok, iene, sciacalli, caracal, volpi del capo, manguste e con un po’ di fortuna ghepardi, gatti selvatici e il famoso leone del Kalahari, facilmente riconoscibile per la sua folta criniera nera. Altro simpatico protagonista di queste zone è il suricato, piccolo onnivoro che vive in gruppi numerosi e che spesso è facile vedere di vedetta sopra piccole dune di sabbia. Il parco è anche un paradiso per i birdwatchers, con 260 specie di uccelli, di cui oltre 20 specie di grandi rapaci.

8) Come spostarsi in Botswana

Lo stato del Botswana confina con la Namibia, il Sudafrica, lo Zimbabwe e lo Zambia ed è raggiungibile facilmente da tutti gli stati confinanti.
All’interno dello stato  le strade sono in ottime condizioni e la presenza di strade asfaltate ne migliora la percorrenza. Ovviamente sono presenti numerose piste di sabbia che di solito collegano centri abitati minori.

In caso di Self-Drive occorre ricordare che la guida è a sinistra,  e che occorre scrupolosamente rispettare i limiti di velocità ( 120 km/h sulle strade principali, 80 km/h sulle sterrate e 40 km/h nei parchi e nelle riserve, oltre a indossare sempre le cinture di sicurezza un buon navigatore e delle buone cartine geografiche sono l’occorrente immancabile per un viaggio in serenità.

La linea ferroviaria presente nel paese e di buon qualità e i treni risultano essere sicuri, comodi e, di solito, rispettano gli orari in modo abbastanza preciso.

I trasporti pubblici sono altresì affidabili: gli autobus, in particolare, hanno orari e partenze regolari, mentre se si opta per i minibus, che seguono le stesse tratte degli autobus, questi partono sempre solo quando sono pieni.

9) Sicurezza e norme igieniche in Botswana

Il Botswana è uno degli stati più salubri dell’Afri­ca sub­-sahariana. In tutto il paese sono pre­senti buoni centri per l’assistenza sanitaria primaria.

Tuttavia, per proteggere la salute si consiglia di prendere i seguenti provvedimenti:

Assicurazione sanitaria

Si consiglia di essere in possesso di un’assicurazione sanitaria completa che copra la cura in caso di malattie/incidenti gravi e, se necessario, anche il rimpatrio. Si consiglia an­ che un’assicurazione per il bagaglio.

Verificare se la polizza sanitaria viene accettata dalle istituzioni sanitarie in Botswana, e prestare attenzione a farsi cu­rare da personale medico autorizzato per poter poi presentare all’assicurazione sani­taria in patria i documenti e le ricevute cor­rispondenti.

Tutti i pronti soccorsi, le cliniche e gli ospe­dali del paese offrono prestazioni sanitarie a prezzi adeguati. Medici privati sono reperibili nelle città principali quali Gaborone, Franci­stown e Maun.

Il Gaborone Private Hospital è il più grande ospedale privato del Botswana. L’ospedale ri­chiede una polizza sanitaria o un pagamento anticipato in contanti, se manca l’assicurazio­ne sanitaria.

Acqua potabile

In tutto il paese si può bere l’acqua di rubinet­to. Nella maggioranza dei negozi e dei super­ mercati, ma anche nei camp e lodge, è repe­ribile acqua minerale imbottigliata.

I turisti in viaggio in automobile attraverso il paese dovrebbero portare sempre con loro una scorta sufficiente di acqua potabile.

HIV/AIDS

Si consiglia vivamente ai visitatori di proteg­gersi in modo adeguato contro HIV/AIDS e le altre malattie trasmesse sessualmente.

MALARIA

La malaria, compresa quella cerebrale, è dif­fusa nel Botswana settentrionale, nel Delta dell’Okavango e nel Chobe, specialmente durante e dopo il periodo delle piogge, da novembre ad aprile.

Poiché i ceppi della malaria e i farmaci pre­ scritti per combatterli cambiano spesso, e de­ terminati ceppi diventano resistenti ai farmaci, prima di intraprendere il viaggio informarsi presso un medico e ingerire i farmaci consigliati. Sono sconsigliati i viaggi nelle zone mala­riche di donne gravide e bambini piccoli.

Altri provvedimenti: camice/bluse con le maniche lunghe, calze, scarpe chiuse, tene­re il corpo sempre coperto, dormire protetti da una zanzariera e utilizzare zampironi (Mo­squito Coils) e repellenti per le zanzare (Re­pellents).

PROTEZIONE DAL SOLE E DAL CALORE

Sono sempre necessarie misure protettive. Esse comprendono un cappello da sole a tesa larga, occhiali da sole, applicazione ge­nerosa di lozioni solari ogni tre, quattro ore, ingerire regolarmente liquidi reidratanti, bere molta acqua e succo di frutta (minimo 3 litri al giorno), evitare lunghe esposizioni al sole e le bevande alcoliche che favoriscono la di­sidratazione.

10) Abbigliamento da viaggio in Botswana

È noto che il Botswana raggiunge temperature di 35 ° C – 40 ° C durante i caldi mesi estivi tra ottobre e aprile e si consiglia ai viaggiatori di portare con sé creme solari e labbra con fattore SPF elevato, nonché un borraccia, cappelli a tesa larga, bandane e occhiali da sole.
Se indossi occhiali da vista e / o da sole, ti consigliamo di portarne un paio in più nel caso in cui questi si danneggino durante i tuoi viaggi. Un consiglio utile per i viaggiatori che indossano lenti a contatto è quello di mettere in valigia un paio di occhiali da indossare durante i game drive per proteggere gli occhi dalla polvere e dai piccoli insetti.

L’abbigliamento da safari durante il giorno, di solito consiste in pantaloncini e magliette o camicie di colore neutro.

I colori vivaci e l’abbigliamento bianco non sono consigliabili durante il safari perché vuoi mimetizzarti nel miglior modo possibile con l’ambiente circostante, anche i vestiti di colore scuro o nero non sono consigliabili in quanto possono fare molto caldo.

Per coloro che hanno la pelle particolarmente sensibile al sole potrebbero prendere in considerazione l’acquisto di alcune camicie leggere di cotone o lino a maniche lunghe da indossare in quanto proteggeranno anche le braccia.
Scarpe da passeggio chiuse e comode e calzini indossati non devono mancare nel completare i vostri, soprattutto se deciderete di fare un tour safari a piedi durante il tuo viaggio in Botswana.  Non è una cattiva idea anche voler mettere in valigia sandali o infradito per le docce e durante le escursioni in barca oltre ad un costume da bagno. Di notte alcuni lodge safari richiedono abbigliamento semi-formale per la cena; che nella savana africana si riferisce a camicie a maniche lunghe e pantaloni lunghi o abiti estivi. Si consiglia di coprire le gambe e le braccia durante la notte poiché le zanzare possono diventare fastidiose.

I game drive serali possono essere piuttosto interessanti, ma soprattutto se sei seduto nella parte posteriore del veicolo è sempre consigliabile aggiungere un abbigliamento caldo come un come una giacca di pile e jeans per le notti più fresche il classico abbigliamento a strati e sempre consigliabile..

Articoli da toeletta personali e requisiti medici

Anche i repellenti per insetti  o qualsiasi prodotto a base di citronella sono aggiiungere alla valigia e possono essere molto utili. Il Botswana meridionale è considerato un’area a basso rischio di malaria, mentre il Botswana settentrionale è un luogo ad alto rischio e si consiglia ai visitatori che entrano nel paese di consultare il proprio medico di fiducia prima di recarsi nel paese e di effettuare una profilassi precauzionale.
Molti lodge e campi forniscono articoli da toeletta e servizi di base, ma potresti voler portare anche i tuoi articoli da toeletta personali.

Un piccolo kit medico con forniture di base è sempre consigliato anche soprattutto per i viaggiatori che soffrono di raffreddore da fieno e altre allergie. I colliri sono anche una buona aggiunta al tuo kit medico.

Libri, binocoli, apparecchiature digitali e gadget

Binocoli e obiettivi più lunghi per fotocamere sono il prerequisito per garantire un avvistamento e fotografie ottimali di uccelli e animali. Se non hai il binocolo la tua guida safari potrà prestartene un paio se un particolare avvistamento lo richiede.
Ma, come sempre, è meglio averne uno tuo.
Gli appassionati di birdwatching dovrebbero mettere in valigia i loro libri di birdwatching per notare le diverse specie che incontrano.

Metti in valigia adattatori universali, caricabatterie e caricabatterie per fotocamera. I fotografi dovrebbero mettere in valigia schede flash, memory stick o schede extra. Potresti voler mettere in valigia una borsa impermeabile sigillata per riporre l’attrezzatura mentre sei su una barca o su un makoro. Non si sa mai …
Una torcia è sempre un’utile aggiunta alla borsa di qualsiasi partecipante ad un safari, così come un coltellino svizzero. Tuttavia, se porti dei coltelli, ricordati di toglierli dal bagaglio a mano quando viaggi attraverso gli aeroporti, altrimenti saranno confiscati.

Restrizioni sui bagagli

Le compagnie aeree leggere impongono restrizioni sulle dimensioni, sul peso e sul tipo di bagaglio con cui i passeggeri possono viaggiare. Ciò include limitazioni di peso di 12-20 chilogrammi. Ti consigliamo di verificare sempre quello che è previsto nel tuo biglietto di viaggio.

Una lista di partenza

  • Pantaloni, top, camicie e maglioni di cotone leggero
  • Scarpe comode da passeggio
  • Sandali
  • Giacche in pile, maglie, giacca antipioggia e giacca a vento
  • Repellente per insetti
  • Costume da bagno
  • Occhiali da sole, crema solare e un cappello
  • Macchina fotografica e binocolo
  • Per l’inverno, metti in valigia una giacca molto calda, un cappello di lana, una sciarpa e guanti
  • Oggetti di natura personale
  • Abbastanza farmaci di uso comune,

11) Parchi e Riserve del Botswana

Oasi

  • Bathoeng
  • Maun
  • Mogabana
  • Nnwane

Parchi Nazionali

  • Chobe National Park

Conosciuto in modo appropriato e affettuoso come “La terra dei giganti ”, il Chobe National Park nel nord del bellissimo Botswana ospita la più grande popolazione di elefanti dell’Africa e comprende oltre 10.000 km2 di ricchi ecosistemi, paesaggi diversi e un’abbondanza quasi senza pari di fauna selvatica e avifauna tutto incentrato sullo splendido fiume Chobe e in prossimità di una serie di altri safari imperdibili dell’Africa meridionale.

  • Gemsbok

Il Kalahari Gemsbok National Park si trova ai margini del potente deserto del Kalahari e si estende nel Botswana, formando un enorme rifugio per la fauna selvatica. Il parco segue due fiumi stagionali, l’Auob e il Nossob, ed è famoso per i suoi leoni, oltre ad essere sede di molte altre specie. Altrettanto interessante è l’avifauna, con oltre 200 specie registrate.

Protetto dalle montagne Korannaberg nel Kalahari meridionale, il Kalahari Gemsbok National Park contiene una serie di ambienti, dalle iconiche sabbie rosse alla savana aperta. Ciò consente una fauna selvatica unica e diversificata e il parco offre ai visitatori la possibilità di vedere gli animali più rari, come il pangolino e l’Aardvark. I leoni dalla criniera nera vagano per la zona, è possibile avvistare il rinoceronte nero in via di estinzione, e questo è uno dei posti migliori per vedere i suricati. Gli Springbok sono molto diffusi, così come l’antilope gemsbok, da cui prende il nome il parco. Creato negli anni ’30 per proteggere la fauna selvatica dai bracconieri, il Kalahari Gemsbok National Park ha mantenuto la sua vasta gamma di animali e oggi offre una vasta gamma di esperienze safari possibili.

  • Makgadikgadi
  • Nxai Pan

Parchi Trans-frontalieri

  • Kgalagadi Transfrontier Park
  • Limpopo/Shashe Transfrontier Conservation Areas

Patrimonio Mondiale dell’Umanità

  • Tsodilo

Riserve Forestali

  • Chobe
  • Kasane
  • Kasane For Extension
  • Kazuma
  • Maikaelo
  • Sibuyu

Riserve Venatorie

  • Central
  • Kalahari
  • Coutada
  • CT/12
  • CT/22
  • Gaborone
  • Khutse
  • Mannyelang
  • Moremi
  • Northern Tuli
  • Sichifulo

Riserve Venatorie Private

  • Jwaneng Game Park
  • Khama Rhino Sactuary
  • Mashatu Game Reserve
  • Mokolodi Nature Reserve
  • Nata Bird Sanctuary
  • Orapa Game Park

Zone Umide di Importanza Internazionale (Ramsar)

  • Okavango Delta System

12) Curiosità sul Botswana

Il nome può essere approssimativamente tradotto come la terra di coloro che parlano tswana, ovvero la terra del popolo tswana. “Tswana” fu trascritto inizialmente in chuana dai britannici, da cui Bechuanaland.

La Miniera di diamanti di Jwaneng, situata nel Botswana del sud, è una delle più ricche del mondo.

Il Botswana ha destinato il 17% delle sue terre a riserve naturali, molto di più del consigliato 10%.

La parola “lekgoa”, che viene utilizzata di solito per riferirsi agli stranieri, in origine si poteva tradurre come “sputato dal mare”. Altra particolarità della lingua autoctona è il termine che si usa per parlare delle persone che vivono in Botswana: motswana, che indica il singolare e diventa batswana per il plurale.

Il Botswana ospita una popolazione di 130 mila elefanti, la più numerosa al mondo. Purtroppo però, asserendo un problema di sovra popolazione e di danneggiamento di raccolti e insediamenti umani, il Governo del Botswana ha riaperto la caccia ai pachidermi.

Il Botswana è casa per i Boscimani San, che abitano questa regione da 22.000 anni: sono riusciti a sopravvivere nelle condizioni più difficili che la natura offre all’essere umano. C’è ancora la possibilità di conoscerli, e vedere da vicino i loro usi, le loro armi per la caccia ed ascoltare il loro linguaggio intercalato dai click.

13) Cosa mangiare in Botswana

La cucina tipica del Botswana, pur conservando la sua unicità, affonda le sue radici in quella, più generale, dell’Africa Meridionale. Tra gli ingredienti principali troviamo carne bovina e caprina e cereali di vario genere come mais, sorgo e riso. Vengono coltivate molte verdure: spinaci, carote, cavoli, cipolle, patate, pomodori, patate dolci e lattuga. Le verdure stagionali vengono spesso essiccate o salate per la conservazione. Vi sono molti frutti locali, inclusa la marula. Le angurie, che si ritiene provengano originariamente dal Botswana, sono abbondanti in stagione. Viene coltivato un tipo di melone chiamato lerotse o lekatane e ci sono alcuni tipi di meloni selvatici trovati nelle aree sabbiose del deserto, che sono un’importante fonte di cibo e acqua per le persone che vivono in quelle aree.

Il Seswaa (chiamato anche chotlho o leswao) è un piatto di carne tradizionale molto popolare realizzato per le occasioni speciali. Solitamente viene cotto in una pentola di ferro a tre gambe, cotto a fuoco lento solo con sale e acqua, fino a diventare morbido.

Un altro piatto popolare è il serobe: interiora di capra, pecora o mucca vengono cotte fino a che diventano morbide.
Il porridge, detto bogobe, viene preparato mettendo la farina di sorgo, mais o miglio in acqua bollente, mescolandola e cuocendola lentamente. Quando il sorgo o il mais vengono fatti fermentare e vengono aggiunti latte e zucchero, il piatto prende il nome di ting. Viene talvolta consumato con carne o verdure, a pranzo o cena. Un altro modo di preparare il bogobe è aggiungere latte acido e il lerotse (un tipo di melone).

Alcuni degli alimenti tipici delle zone più remote includono i fagioli morama (un enorme tubero sotterraneo), funghi commestibili e il verme mopane (una larva con le sembianze di un bruco), che viene cotto in ceneri calde, bollito, essiccato o fritto. Tra le bevande tipiche c’è il latte, che viene fermentato per produrre la madila (latte acido) e viene consumato da solo o aggiunto al porridge. Tra i marchi locali di birra troviamo Castle e Lion, mentre una delle bevande analcoliche tipiche più consumata è la birra allo zenzero. Ci sono diversi alcolici tipici del Botswana, tra cui il Bojalwa ja Setswana (la birra del Botswana) una birra prodotta con semi di sorgo fermentati. Alcune tribù, come i Bakalanga, usano invece il miglio. Un’altra birra prodotta e distribuita in questo Paese (ma anche in Malawi, Sudafrica, Zambia e Zimbabwe) è la Chibuku, fatta con mais o sorgo.

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