Vi racconterò oggi la storia di un viaggio in una terra fuori dal tempo, con la differenza tra sogno e realta indefinibile, dove tutto corre più lentamente di quello che siamo normalmente abituati a pensare.

Il viaggio inizia con un lungo volo e un po’ di jet leg (in Italia +6 con l’ora legale rispetto al Perù), viaggio che sfinirebbe qualunque viaggiatore che non conoscesse la bellezza del posto dove è diretto.

Conosciamo allora la nostra meta : il Perù.

Il Perù o Repubblica del Perù (o come viene chiamato in lingua locale Piruw). Qui sono ancora in uso due antiche lingue usate ancora dai tempi degli Inca: il Quechua e l’Aymara).

Il Perù si trova nel sud America conta circa 33 milioni di abitanti molti ammassati nella capitale Lima (meta del nostro volo internazionale).

Nel Perù si può passare nel giro di pochi chilometri dal mare (lo stato è bagnato dall’oceano Pacifico) alla costa  desertica, passando per la cordigliera delle Ande (con vette altissime anche superiori ai 6000m), alla pianura, per finire alla foresta pluviale più famosa al mondo: la foresta Amazzonica.

Facendo un cenno storico, il Perù è stato letteralmente saccheggiato dai Conquistadores spagnoli comandati dal famoso Francesco Pizarro che paradossalmente la chiesa cattolica peruviana osanna con evidenti simboli di giubilo presenti anche nella cattedrale di Lima (forse perchè lui è stato chi ha portato qui la religione cattolica?). 

Veniamo agli Inca.  Un popolo affascinante estinto nel 1500 dopo l’uccisione dell’ultimo imperatore Atahualpa che ha lasciato nel paese un enorme eredità spirituale ed emotiva, oltre che una serie di misteri.

Il Perù non è un paese da “consumare velocemente” occorre dedicare il tempo necessario, tempo che qui sembra rallentare tanto che, sebbene le ore e i minuti sono gli stessi (che scoperta!), passarci due o tre settimane nella scoperta della nazione (è questo il periodo necessario a visitarlo in lungo e in largo), ti fa sembrare al tuo rientro che siano passati mesi (nel Perù ci troviamo nell’emisfero Australe e le stagioni risultano invertite rispetto alle nostre).

Ma si ha la consapevolezza, rientrando a casa, di aver visitato uno dei posti più belli al mondo.

La nostra conoscenza del Perù si sposta dalla capitale Lima in direzione di Paracas.

Qui è presente una estesa riserva naturale che fa da sfondo a bellissimi tramonti, soprattutto nei pressi della città di Pisco, città da cui prende il nome anche una gustosa bevanda alcolica (uno spot televisivo avrebbe suggerito : mi raccomando a bere responsabilmente).

Da Parascas, semplicemente affittando una barca, si possono facilmente raggiungere le isole Ballestas, una vera e propria copia in miniatura delle isole Galapagos (non a caso vengono anche chiamate le Galapagos peruviane). Qui tra cormorani, gabbiani avvoltoi e starne ma anche pinguini otarie e leoni marini si potrà fare una esperienza fotografica senza pari.

E prima di arrivarci fa capolino il primo dei misteri peruviani, un enorme candelabro scolpito nella montagna ci immette nella realtà Incaica facendoci domandare perché una scultura del genere e situata in quel posto e soprattutto perché in quelle dimensioni.

E non è l’unico mistero della zona, prendendo un piccolo aereo si possono ammirare dall’alto le famose linee di Nazca. Alzi la mano chi non ha sentito parlare almeno una volta delle misteriose linee visibili solo dall’alto (circa 13000) che formano circa 800 figure. Nessuna certezza sul significato, si sa infatti che sono sempre fatte con linee che non si incrociano mai e che rappresentano figure animali o umane o semplicemente astratte. Sulla loro utilità si pensa ad un sistema di irrigazione. Ma ragione più comune, anche se un po’ fantasiosa, è che siano state disegnate da un popolo alieno giunto in questa zona, appunto dall’alto.

Dopo un estenuante viaggio in autobus (già si passano circa 12 ore in Pulmann), dove abbiamo imparato, leggendo i cartelli stradali, la filosofia di questa gente. Si può infatti, facilmente incontrare segnali del tipo: No adelantar (non superare), No corra sta familia te espera (non correre la tua famiglia ti aspetta) ecc.

Si lascia Nazca in direzione di Arequipa, passando tra improbabili cittadine tipo Ocoña o Camanà e tra impressionanti eruzioni vulcaniche (la zona è ad alto rischio eruttivo a causa di numerosi vulcani attivi). Non possiamo, giunti a destinazione, non ammirare in lontananza, la sagome del Picchu Picchu, una montagna alta ora 5000mt ma che un tempo, si racconta, fosse molto più alta dell’Everest per poi esplodere in una eruzione vulcanica raggiungendo le attuali quote.

Arequipa è la “città bianca” dove non può mancare la visita al monastero di Santa Caterina: un vero e proprio labirinto di stradine e viuzze, la cui bellezza è caratteristica, soprattutto, per la colorazione delle murature che vanno dal blu intenso al rosso. Dalla città, per osservare il volo del Condor delle Ande ci spostiamo a Chivay, una piccola città situata nel Cañón del Colca dove facilmente si passano spesso quote vicine ai 5000m, attraverso scenari di rara bellezza e dove si ha la fortuna di assaporare un vero e proprio elisir che chi soffre le altitudini: Il Mate de Coca, un infuso a base di cocaina in basse percentuali.

Nello scorrere dei chilometri non ci si può non soffermarsi ad ammirare gli splendidi e buffi Alpaca (spesso sono riccamente agghindati a festa con colori tipici peruviani) che altro non sono dei Lama tipici della zona peruviana, molto docili e simpatici utilizzati per la loro calda lana.

Da qui si prosegue per il lago Titicaca, il lago navigabile più alto al mondo (4000m sul livello del mare) che si trova al confine con la Bolivia. Ci fermiamo, estasiati, ad ammirare una vera e propria meraviglia tipica peruviana: le isole galleggianti, che altro non sono che vere e proprie isole sulle quali gli abitanti del posto (gli Uros), costruiscono le loro case, letteralmente, costruite con giunchi e radici legati assieme e ancorate come navi.

Si fa tappa a San Carlos de Puno e al mercato di Chincero, molto apprezzato per la vendita di oggetti artigianali della zona.

Altro posto da visitare e Moray con le caratteristiche terrazze a forma di anfiteatri, che gli antichi abitanti della zona utilizzavano per far acclimatare le coltivazioni, provenienti dalla vicina foresta Amazzonica.

Oppure la sorgente di acqua salata di Maras con le relative saline, spesso immortalate nelle brochure di viaggio in Perù. E cosi anche noi non ci estraniamo dal farvele ammirare.

Da qui si entra nella zona sacra del Perù, ed all’incrocio tra tre vallate (quella di Cuzco, di Machu Picchu e quella delle Ande) si incontra Ollantaytambo un antica fortezza con un tempio di cui ne restano solo le pietre perimetrali.

Con partenza da un’anonima cittadina : Aquacalientes, dove soggiorniamo la notte, prima di visitare Machu Picchu, meta di milioni di visitatori e dove si raccomanda di alzarsi nel pieno della notte per essere tra i primi a poter assistere allo spuntar del sito tra la nebbia che spesso riempie la valle.

Machu Picchu è una delle sette meraviglie del mondo, che da sola ha migliorato l’economia del paese, per l’imponente afflusso turistico in tutto l’anno e da tutto il mondo.

Nessuno sa chi ci abitasse, ne a cosa servisse ma e facile immaginare che fosse una città sacra dedita agli studi scientifici e astronomici e alla religione.

Vista la collocazione del sito, lo stesso, è rimasto quasi immutato rispetto alla devastazione provocata dall’invasione spagnola.

Cusco è il cuore e la capitale dell’impero Inca, e strutture come il Corrichanca (il tempio d’oro o tempio del sole) sembra un monastero cristiano ma, nasconde una architettura cosi precisa, che può essere considerata un opera non terrestre.

I conquistadores, infatti, ritenevano fosse opera del diavolo. Inizialmente coperta di foglie d’oro fu saccheggiata dagli spagnoli che cercarono anche di distruggerla.

“Dulcis in fundo” ci dirigiamo verso al montagna di Apu Winicunca (5200m) detta anche la montagna Rainbow Montain. Un luogo maestoso, un vero dono della natura. Si raggiunge con un percorso estenuante molto (spesso fatto a cavallo) fino a raggiungere la visione della montagna dei sette colori.

Uno spettacolo.

E voi che aspettate a visitare il Perù?

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